
Il testamento di Tito: la legge di Dio inchiodata
In una delle canzoni più colte e profonde di De André, e di tutta la musica italiana, Faber immagina le ultime parole di Tito, il cosiddetto ladrone buono, il suo lascito alla terra prima di morire sulla croce: letteralmente quindi, il suo testamento.
Tito compie una sorta di ultimo esame di coscienza ed elenca uno ad uno tutti i dieci comandamenti, ricordandone le parole e inchiodandone l’ipocrisia e la loro distanza dalla religione di cui avrebbero davvero bisogno le persone comuni.
La critica alla legge di Dio risulta ancora più feroce e impietosa, se messa a confronto con l’unico comandamento dell’uomo che stava morendo proprio al suo fianco: la legge meno divina tra quelle elencate, eppure quella più potente, che consente di creare il paradiso in questo mondo, e non nell’aldilà.
Il suo unico rimpianto alla fine sarà solo aver compreso troppo tardi, letteralmente nei suoi ultimi istanti di vita, quanto il perdono sia un elemento straordinario: eppure, sarà sufficiente questo a garantirgli la salvezza. Tutto il messaggio della Buona Novella verrà magistralmente riassunto nell’ultima frase pronunciata da Tito prima di spirare: nella pietà che non cede al rancore, madre, ho imparato l’amore.
Tra le righe di De André
Raccontiamo le canzoni di Fabrizio De André, analizzandone il testo e raccontando le storie che si nascondono dietro le parole e le immagini che le rendono così evocative.
Ogni episodio sarà dedicato a una canzone diversa, con alcuni spunti di riflessione su storia, cultura e società. De André, infatti, non era solo un grande poeta, ma anche un artista impegnato, che ha utilizzato la sua musica per raccontare la realtà del suo tempo.
Se sei un appassionato di De André, o se vuoi scoprire la bellezza della sua poesia, questo podcast vuole parlare con te.
Info: [email protected]
- Numero di episodi: 15
- Ultimo episodio: 2024-03-29
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