
Morta Per Amore A Palazzo Barolo
Nel 1600 la maggior parte dei matrimoni erano spesso più simili a una negoziazione d’interessi che alla celebrazione dell’amore di due persone che si sono liberamente scelte. Nonostante fosse questa la tendenza dell’epoca, non è quello che accadde a Elena Matilde Provana di Druent e Gerolamo Gabriele Falletti di Barolo, due giovani in procinto di convolare a nozze una mattina d’inverno del 1695.
Tra i due era infatti scoppiato un amore sincero che mosse Gerolamo a scendere a patti con il padre di Elena, il conte Giacinto Ottavio Antonio Provana di Druent, assecondando l’avarizia dell’uomo e accettando una dote davvero esigua. Il conte era infatti noto per la sua avidità, aridità di sentimenti e poca accomodanza nei confronti degli altri. Così, pur di veder celebrare il loro amore i promessi sposi accettarono tra le clausole del contratto anche di andare ad abitare a palazzo Provana, casa del conte, sottostando a un’altra abile mossa per ridurre l’esborso.
Nel palazzo paterno della sposa i due condussero comunque una vita felice, ebbero tre figli, ma anche dopo tempo della dote promessa dal conte Gerolamo non si ebbe notizia.
Il giovane si risolse così ad affrontare il cognato per ottenere quel che gli spettava, ma ne scaturì una terribile litigata che si concluse con l’abbandono del palazzo da parte di Gerolamo e i suoi figli. A Elena Matilde fu però impedito di seguirli, ritrovandosi sola e prigioniera in casa di suo padre.
Consumata da una sofferenza senza fine, il mattino del 24 febbraio 1701 la giovane si affacciò per l’ultima volta alle finestre del piano nobile del palazzo e, in camicia da notte, con un ultimo straziante grido di dolore, si lanciò nel vuoto. L’arido padre non si commosse nemmeno di fronte a quel disperato gesto, imprecando contro la figlia e perfino impedendo alla moglie di avvicinarsi al suo corpo per darle l’ultimo saluto.
Fu solo nel 1710 che la giustizia costrinse il conte di Provana a versare al genero la dote di Elena Matilde. A dispetto delle sue volontà, inoltre, palazzo Provana passò in eredità al primogenito di Gerolamo e di Elena Matilde, Ottavio Falletti di Barolo, diventando l’odierno palazzo Barolo.
Ne seguì un’importante ristrutturazione che ancora oggi mostra nell’ornamento delle finestre la volontà del committente di ricordare questa triste storia: così sul lato del portone d’ingresso che dà verso via San Domenico, si può osservare una fila di sculture che rappresentano piccoli volti femminili con espressioni sgomente, malinconiche, piangenti, mentre uno è contratto in una smorfia di sofferenza, in un silenzioso grido di disperazione. Quella è la finestra dalla quale, in un freddo e nevoso mattino di febbraio, Elena Matilde Provana di Druent decise di porre fine al proprio strazio, lanciandosi nel vuoto.
Torino Noir
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- Ultimo episodio: 2021-04-30
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