
Nella Serpa e la sua "Tela di ragno"
Paola, in provincia di Cosenza, è una piccola cittadina che si affaccia sul mar Tirreno. Qui, per un reiterato errore storico, si crede che la 'ndrangheta non abbia messo radici ma la storia di Nella Serpa racconta tutt'altro. Chi la conosceva prima ancora che decidesse di scalare l'omonima cosca mettendo da parte cugini e parenti, non avrebbe scommesso su di lei. La chiamavano la "bionda" per via dei suoi capelli chiari e per il colorito della carnagione. Docile all'apparenza riuscì, animata da una sete di vendetta, a diventare l'unico capo della cosca. Strinse alleanze con famiglie criminali di Cosenza, coprì latitanze e foraggiò l'acquisto di armi al fine solo di avere poi le spalle coperte. E quando le ammazzarono il fratello, decise di vendicarsi e ci riuscì: il mandante di quell'omicidio fu crivellato di colpi mentre si trovava in un ristorante su quella statale che da Scalea costeggia tutta la costa, uno degli esecutori fu fatto a pezzi e buttato in una porcilaia. Nella Serpa voleva "firmare" quegli omicidi ma dovette "accontentarsi" di restare a guardare: non è bene, in certi contesti, che i capi si sporchino le mani. La sua storia la raccontiamo con il Tenente Colonnello Giovanni Migliavacca a capo del Ros - il Raggruppamento operativo speciale dell'Arma dei Carabinieri - di Catanzaro. Nella Serpa tuttavia anche per quegli omicidi nonché per i reati di estorsione e associazione mafiosa è stata condannata all'ergastolo. Non si è mai pentita. E' tuttora detenuta al 41bis nel carcere di massima sicurezza de L'Aquila.
Donne di mala
Calcolatrici e spietate. Agguerrite e spregiudicate. Non sono solo mogli, madri, sorelle e compagne, sono donne cresciute in un abisso che non rinnegheranno mai. Convinte di essere nel giusto in un mondo dove sono altre le leggi da rispettare e far rispettare. Ma soprattutto da tramandare e insegnare.
Maria Licciardi, Aurora Spanò, Patrizia Messina Denaro, Angela Di Trapani, Rosetta Cutolo, Cinzia Lipari, Angela e Teresa Strangio: Donne di mala che per anni hanno governato o aiutato alcune delle più note organizzazioni mafiose italiane. Donne che hanno cresciuto ed allevato i figli inculcando loro quei disvalori che fanno delle associazioni criminali italiane un unicum mondiale. Perché come nelle famiglie, sono loro il “nocciolo” duro dell'organizzazione. Dalla 'ndrangheta alla camorra, fino a cosa nostra.
Donne al vertice che prendono il posto di mariti, padri, fratelli e compagni carcerati e mandano avanti gli affari dei clan, le estorsioni, lo spaccio. Comandano agguati, si fanno scivolare addosso gli omicidi che servono per ristabilire l'ordine, quando questo viene incrinato da faide e guerre. Vestono gli abiti di “messaggere” per portare fuori dalle case circondariali gli ordini dei boss confinati al 41bis. Sfregiano i volti di chi non paga i debiti usurai o si permette il lusso di offendere e deridere le proprie persone. Dodici come gli apostoli, dodici come il numero che simboleggia l'unità, dodici Donne di mala che neanche da dentro una cella hanno mai guardato al loro passato provando pentimento e vergogna.
Dodici puntate, ognuna dedicata a una donna di mala, raccontate da Camilla Mozzetti con l'Arma dei Carabinieri e la Polizia di Stato.
- Numero di episodi: 13
- Ultimo episodio: 2023-02-21
- Cronaca nera