
Wilhelmshöhe & Westwerk carolingio e Civitas di Corvey - Meccanica dei fluidi
L’acqua si muove seguendo le leggi della fisica. Meccanica dei fluidi, la sua massa non può essere né creata né distrutta, sostiene l’energia della corrente in maniera costante, nel resto del mondo come qui da me, nel parco di Wilhelmshöhe alle porte della cittá di Kassel. Da 300 anni osservo Ercole, diventato ormai un mio simbolo, la statua posta piazzata sulla punta del Karlsberg, a 530 metri d’altezza, dove si intravede la corrente muovere masse vaporose sopra le basse catene montuose, dall’Harz al Rhön.
Proprio qui s’incorona il percorso di un chilometro e mezzo di cascate e giochi d’acqua che si propaga per tutto il parco, sopra una ripida piramide che si erge su un ottagono con piattaforma panoramica, da cui l’Ercole osserva lo scorrere dell’acqua verso il laghetto del parco, senza uso di pompe o meccanismi; lo stesso spettacolo con cui i langravi d'Assia Kassel sottolineavano le loro pretese assolutistiche di potere, quasi volessero replicare le 12 fatiche. L'acqua sgorga attraverso la cascata Steinhöfer, poi c’è il Ponte del Diavolo e cade infine attraverso l'acquedotto, giù per le cascate Peneus fino al laghetto del castello. Acque veraci che si muovono tra il verde del tempo, serpeggiando in mezzo alle tracce della lunga storia del parco, dal piccolo giardino del monastero, dal monumentale giardino barocco fino al giardino paesaggistico inglese. Da Ercole al Palazzo Wilhelmshöhe, l’acqua scorre.
E proprio il palazzo nasconde quel punto invisibile al centro di tutto il parco, costruito qualche anno in ritardo rispetto al paesaggio che lo circonda, quando il langravio Guglielmo IX decise che fosse il momento di distruggere il castello di caccia esistente e ricostruire, affidandosi al gusto neoclassico dell’architetto Simon Louis du Ry, adattandolo alle curve liquide già presenti all’interno dei giardini.
Ricordo anche quando il castello di caccia, prima di diventare tale, ospitava un convento agostiniano, dove molte persone arrivavano da molti luoghi, in particolare uno, geograficamente verticale, persone a flusso continuo, masse di energia costante, nord della città, al Westwerk carolingio, il monastero di Corvey nei pressi di Höxter, un gioiello artistico di 1200 anni. La grande abbazia imperiale dove si trattavano i processi politici-religiosi tra i più importanti d’Europa durante l’Impero Franco, dove arrivavano politici ed ecclesiastici, guidati dalle due torri di facciata, oltre i grandi portoni, accolti dalla muratura della pietra rossa di cava, pitture murali e fasce ornamentali, figure mitologiche dell’antichità integrate dai padri della chiesa in un sincretismo artistico senza eguali.
Sulle rive del Weser, il monastero benedettino si sviluppò, e cominciò tutto con il trasferimento delle reliquie di San Vito nell’836, e così si prese vita anche il pellegrinaggio; un edificio distrutto in seguito dalla Guerra dei Trent’anni e ricostruito col metodo barocco, dal 1665, quando la biblioteca principesca arrivò a ospitare quasi 75000 volumi.
Si saliva e si scendeva, dal mio parco qui a Wilhelmshöhe, su a Westwerk, c’era chi tornava a casa e raccontava di aver testimoniato l’Ercole più grande, a comando di infiniti serpenti d’acqua, e chi, dall’altro lato, allargava le braccia al cielo per cercare di dare dimensioni ai muri di libri nascosti al monastero, e così si alimentava quel flusso di persone, una massa impossibile da distruggere, corrente di fede e meraviglia.
Il parco di Wilhelmshöhe e Westwerk carolingio si trovano all'interno dellITINERARIO VIAGGIO NEL TEMPO presente sul sito ufficiale dell'ente turistico tedesco. Consultalo per idee di viaggio alla scoperta dei siti UNESCO della Germania
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I testi sono di Alessio Guzzo, le voci di Anna Cianca e Daniele Gaggianesi, la cura editoriale è di Cristiana Rumori, la supervisione alla produzione è di Simona Bozzolo, Stefano Barbaro.
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- Ultimo episodio: 2025-03-31
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