Le piattaforme hanno reso più facile l'accesso ai podcast rispetto alla radio?

Da diversi anni in tutto il mondo è scoppiata la moda dei podcast, trasmissioni dai temi più

disparati in cui il protagonista principale è il racconto. Come i vecchi programmi radiofonici, questi prodotti di “nuova generazione” mirano a intrattenere e la loro struttura improntata per lo più sul parlato convince sempre più pubblico.

Un podcast è infatti un programma in cui si discute di una tematica qualsiasi dallo sport, alla politica, il racconto di un fatto di cronaca, l’analisi di un film, discussioni scientifiche, e chi più ne ha più ne metta. L’importante è che sia strutturato in modo che la voce del narratore, o narratori, sia la reale protagonista.

Quindi in soldoni si tratta di prodotti solo audio. In realtà da diverso tempo sempre più podcast, soprattutto quelli incentrati sul talk, sono soliti essere filmati, ma ciò non ne altera la principale struttura. Il successo dei podcast ha spinto sempre più piattaforme streaming a investire su di essi e a perfezionare i loro servizi.

La ruota della fortuna dei Podcast

Ad oggi non si riescono a quantificare quanti podcast sono presenti sul mercato, per tre motivi:

 

  • Notevole numero di piattaforme

  • Immenso numero di podcast e format

  • Elevato numero di argomenti trattati

 

Grazie alla sua forma molto leggera, strutturato in modo da essere semplicemente ascoltato, il podcast ha generato un notevole interesse da parte del pubblico grazie alla sua capacità di adattarsi a qualsiasi momento della giornata.

È possibile ascoltare un programma mentre si va a lavoro, mentre si pulisce casa, mentre si aspetta alla fermata dell’autobus, in sala d’attesa di un medico, prima di andare a dormire, mentre si prepara la colazione, insomma sempre. Se c’è un momento libero nella vita di un qualsiasi essere umano, allora quello è il momento del podcast.

Tra questa vastissima offerta, alcuni podcast si distinguono per i loro contenuti di qualità e per il modo in cui affrontano argomenti specifici, come il gaming. 

Tra i numerosi podcast italiani dedicati al mondo dei videogiochi, Joypad e Gong! si distinguono per la qualità e la varietà dei contenuti offerti.

Joypad, prodotto da Il Post, affronta temi legati all'industria videoludica, analizzando le ultime novità, le tendenze di mercato e offrendo recensioni di giochi recenti. Episodi passati hanno esplorato argomenti di grande interesse, come le dinamiche dei giochi di strategia e l'evoluzione delle piattaforme online. Sebbene non si concentrino direttamente sul tavolo della roulette italiana, temi legati al gaming e all'intrattenimento digitale offrono spesso spunti che ne richiamano le complessità e le dinamiche.

Gong!, il podcast quotidiano di RoundTwo, propone un’analisi approfondita delle novità nel settore videoludico e della cultura nerd. Episodi ricchi di contenuti spaziano dalle recensioni di nuovi titoli alle discussioni su temi attuali dell'industria, e ogni tanto si toccano anche argomenti che evocano il rischio e la strategia, come quello offerto dal tavolo della roulette italiana.

Questi podcast rappresentano risorse preziose per gli appassionati di gaming, ideali da ascoltare in qualsiasi momento della giornata, e perfetti per approfondire le proprie passioni.

Il podcast sostituisce la Radio

Essendo il podcast un programma incentrato quasi, e si sottolinea il quasi, esclusivamente sulla voce si è portati a credere che sia il tecnologico sostituto della radio e della sua programmazione. Non c’è cosa più sbagliata. Interviste, racconti, cronache di eventi sono tutte cose che come le si possono trovare su qualsiasi frequenza le si possono trovare anche online.

In realtà la radio nasce con il preciso scopo di essere in diretta, di raccontare un momento. La stragrande maggioranza di programmi radiofonici si svolgono in contemporanea con quanto avviene nel mondo, ad esempio un match sportivo, o la discussione di un argomento con l'intervento da parte degli ascoltatori.

Un podcast è invece un prodotto fermo nel tempo, in cui si può andare avanti e indietro e dove la contemporaneità non incide sul risultato finale. Piuttosto sarebbe più interessante dire come il podcast abbia preso il posto di molti programmi televisivi. Tant’è che molti network hanno iniziato a investire in questo settore, come National Geographic con il loro podcast “Curiosità della Storia”.

Il futuro del pubblico

Non solo colossi dell’informazione come National Geographic hanno iniziato a creare podcast, ma anche personaggi pubblici. Un esempio è il noto professore di Storia Medievale Alessandro Barbero. Nei suoi podcast racconta, con il suo inconfondibile modo di parlare, i più importanti eventi storici. Questo è solo un esempio dei tantissimi prodotti nati e che stanno nascendo ogni giorno sul web.

Senza considerare, peraltro, i milioni di programmi condotti da personaggi del web, non perché non degni, ma anzi proprio a causa della loro moltitudine. Sicuramente gli investimenti delle grandi piattaforme streaming come Spotify o YouTube hanno aiutato non poco la diffusione dei podcast ora ne devono soltanto gestire la diffusione cercando di evitare l’anarchia o il predominio di alcuni podcast su altri.

Finchè ci saranno orecchie per ascoltare ci sarà sempre qualcosa da raccontare.