In un momento in cui il settore del gioco online italiano sta attraversando una trasformazione significativa, il podcast di SiGMA ha acceso i riflettori su una questione che sta facendo discutere operatori, esperti legali e osservatori internazionali. Con la partecipazione di Trevor De Giorgio e Giulio Coraggio, partner dello studio legale DLA Piper di Milano, l’episodio analizza con competenza e occhio critico il nuovo quadro normativo sulle licenze per il gioco online in Italia. Una riforma che non si limita a ridefinire gli aspetti burocratici, ma che ricalibra profondamente il rapporto tra regolatore, operatori e consumatori.
Un nuovo scenario per gli operatori digitali
Il cuore della riforma risiede nell’introduzione di nuovi requisiti per l’ottenimento delle licenze, che ora prevedono un costo di 7 milioni di euro per una durata di nove anni, un aumento drastico rispetto ai 200.000 euro previsti nel 2018. Questo cambiamento, apparentemente tecnico, ha effetti a cascata su tutto il mercato, ridefinendo chi può entrare o restare nel panorama del gioco online in Italia.
Un altro elemento di rilievo è la limitazione a un solo dominio per licenza, che mette fine alla prassi dei cosiddetti “skin”, ovvero marchi multipli operanti sotto un’unica concessione. Ciò implica che molti operatori, soprattutto quelli più piccoli o con una presenza frammentata, dovranno riorganizzarsi drasticamente. È prevista una riduzione dei siti attivi, che da circa 420 potrebbero scendere a una cinquantina. In un contesto come questo, anche le piattaforme dedicate alle slot machine dovranno adattarsi a un ecosistema più selettivo, dove visibilità e semplificazione dell’offerta saranno elementi centrali.
Regole più severe ma anche più protettive
Oltre alla questione economica, il nuovo quadro normativo introduce requisiti tecnici e regolatori più stringenti. La protezione del giocatore, ad esempio, è stata posta in primo piano attraverso l’obbligo per gli operatori di offrire strumenti come limiti di spesa e di tempo personalizzabili, avvisi automatici in caso di gioco eccessivo, e opzioni avanzate di autoesclusione.
Un’altra novità rilevante è la regola che obbliga gli operatori a destinare lo 0,2% del proprio GGR (Gross Gaming Revenue) ad attività di promozione del gioco responsabile, fino a un massimo di 1 milione di euro all’anno. Questo potrebbe sembrare poco incisivo per le grandi aziende, ma rappresenta uno sforzo tangibile verso una cultura incentrata sulla responsabilità. E sebbene le slot machine siano ancora tra i giochi più popolari, anche queste dovranno rispettare gli stessi criteri di responsabilità e trasparenza.
Una transizione con tappe già segnate
Il processo di transizione è stato pensato per non creare discontinuità. Gli operatori già attivi potranno proseguire fino a marzo 2026, mentre le nuove licenze verranno ufficialmente rilasciate entro settembre 2025. Un margine di tempo utile, seppur breve, per adeguarsi senza compromettere la continuità dei servizi.
A livello sovranazionale, la Commissione Europea ha avviato una fase di esame con termine previsto per ottobre 2024. Questo passaggio è fondamentale per garantire che le nuove norme siano compatibili con il quadro normativo comunitario, evitando squilibri o contenziosi tra Stati membri.
Reazioni miste e riflessioni aperte
Com’era prevedibile, le reazioni da parte dell’industria non sono state univoche. Da un lato, i grandi nomi come Betfair, Sisal, William Hill e LeoVegas hanno già ottenuto le nuove concessioni, dimostrando prontezza e solidità. Dall’altro lato, le critiche non sono mancate: molte associazioni di categoria e operatori minori hanno espresso preoccupazioni per l’impatto negativo sulla concorrenza, in un mercato che rischia di diventare sempre più oligopolistico.
Eppure, secondo l’ADM, il nuovo costo elevato è giustificato dalla necessità di una regolazione più rigorosa e da un impegno concreto verso la tutela dei giocatori. Una posizione che, seppur discutibile per alcuni, si inserisce in una tendenza europea più ampia volta a rafforzare i controlli sui servizi digitali di intrattenimento.
In conclusione
L’analisi proposta dal podcast di SiGMA ha il merito di offrire uno sguardo lucido su un cambiamento che va oltre il semplice aggiornamento normativo. Le nuove regole non sono soltanto una questione di cifre o di scadenze, ma ridisegnano profondamente il modo in cui il gioco online – comprese le slot machine – viene percepito e regolato in Italia.
Sarà interessante osservare nei prossimi mesi se l’equilibrio tra tutela, accessibilità e concorrenza riuscirà davvero a trovare un nuovo baricentro. È evidente che il settore non sarà più quello di prima.